Ho sempre detestato la festa della donna a base di mimosa, toy boy e bollicine. Questione di marketing e soldi, tutto il resto è noia direbbe Il mio vecchio amico Franco Califano.
Quella di Mondolfo invece sarà una serata anomala. Parleremo di madri raccontando storie diverse. Molto diverse tra loro e comunque tutte importanti. Una madre deve essere resiliente, pronta a interpretare un copione che muta di giorno in giorno, perché una volta che si è madri lo si è per sempre, a qualsiasi costo.
Ci sarà Simonetta, mamma di Saccio, vittima innocente della strada, ci sarà Luigina, Presidente del “Comitato Genitori Unitario” nato dopo il dramma della Lanterna Azzurra (tra l’altro il 7 saranno trascorsi esattamente tre mesi da quella sera da incubo). Ci sarà anche Rondine (questo il suo nickname all’interno di BACA – Bikers Against Child Abuse) con cui esploreremo un’altra maniera di essere mamma.
Vorrei svelarvi altri dettagli Importanti, ma chi fa il giornalista a volte deve fermarsi un attimo prima che un nome si trasformi in promozione di un evento. E comunque sono certo che ci sarà tantissima gente e sono altrettanto convinto che serate come quella del sette marzo ci aiuteranno a comprendere meglio la vita. Anche senza toy boy, mimose e bollicine.
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