Devo ammettere che raccontare una storia pulita, anche se dai risvolti tragici come quella di Angelo Vassallo, aiuta ad affrontare con un pizzico di fiducia in più questo periodo così incerto e difficile, dove l’uomo appare il peggior nemico di se stesso. Prima a Senigallia (evento a cui si riferiscono le foto), poi a Bellocchi di Fano e quindi a Castiglione del Lago, per tre volte ho portato sul palcoscenico la storia di questo Sindaco, ucciso il 5 settembre da mani ancora sconosciute. Difficile definirlo spettacolo. Difficile definirlo. Di certo, in circa 90 minuti, tra filmati, testimonianze, foto, documenti e articoli di giornale, evitando ogni forma di beatificazione, viene ripercorsa la storia professionale e umana di un personaggio che non può che entrarci nel cuore. In molti mi hanno detto che si tratta di un format di successo. Beh, io per successo intendo questo; che almeno uno spettatore, tra le centinaia presenti, comprenda che un mondo migliore può esistere. Mi accontenterei che un solo spettatore, lasciando il teatro o la piazza, per la prima volta in vita sua cerchi un posacenere dove gettare un mozzicone, abbandonando l’antica abitudine di gettarlo in strada. Allora potrò dire che lo “spettacolo” funziona. Quello è il mio concetto di successo.