Mi rimetto al lavoro e come sempre riprendo a girare. Anche quest’anno incontrerò migliaia di ragazzi, da Palermo fino a Trento, per parlare di ambiente, droga, legalità, sicurezza stradale e, in definitiva, per parlare delle nostre vite. Nessuna istruzione per l’uso! Con quello che noi adulti abbiamo combinato a questo mondo, siamo gli ultimi a poterci elevare a moralisti e a dispensatori di buoni consigli. Come al solito porterò storie raccontandovele attraverso filmati, oggetti, musiche e spesso ci faranno compagnia i diretti protagonisti delle storie stesse. Una su tutte; quella di Kristel. Una promessa dello sci italiano, sguardo solare, energia allo stato puro, occhi azzurri e sorriso sempre a disposizione. Con me non ci sarà Kristel ma sua madre Maria. Kristel tre anni fa è morta per una pasticca di ecstasy. La prima e l’ultima della sua vita. Una storia difficile, perché non ci sono i buoni da una parte ed i cattivi dall’altra. Kristel non era una tossica, il problema è che hanno tolto il cartello pericolo, facilmente si scivola e nessuno ci raccoglie. Vorrei che storie come questa c’insegnassero a non giudicare con troppa facilità, a non banalizzare, a comprendere che tutto è nelle nostre mani. Possiamo scegliere ogni minuto cosa fare del mondo e della nostra vita, allacciandoci un casco, pronunciando un no di fronte a una velata proposta di morte, gettando un pezzo di carta o una lattina nella differenziata. Noi siamo molto potenti, molto importanti. Decisivi. L’importante è saperlo.