Oggi è il dodici due, e proprio il 12 febbraio di 4 anni fa è iniziata la nostra storia.
Tu che dopo aver assistito ad un incontro sul bullismo mi scrivi una lettera non sopportabile.
Dopo 5 anni di silenzio decidi di scaricarmi addosso il tuo dolore facendo nomi e cognomi, circostanziando gli eventi, spiegando le dinamiche con cui l’orco ti aveva tolto la voglia di vivere.

Cara Alice,
quante cose sono accadute in questi anni. Tua mamma è diventata una mia amica per sempre.
Già, tua mamma. Lei quando apriva la porta della tua stanzetta aveva paura di trovarti impiccata.
Tu non dialogavi neppure con te stessa e vivevi con gli auricolari piantati nelle orecchie per tenere il mondo distante, tu uscivi solo di notte come un gatto randagio per non incontrare nessuno, tu scrivevi il tuo dolore sulle pareti della tua stanza come un ergastolano, oggi tu sei una ragazza libera.

Cara Alice,
prima ti nutrivi di silenzi, poi io ti ho visto parlare in diretta su Raiuno dalla Camera dei Deputati, raccontando all’Italia intera il tuo dramma, sei salita con me su tanti palcoscenici, tu che avevi il terrore del contatto fisico, hai abbracciato, consolato e aiutato tanti adolescenti che come te erano stati sbranati da qualche orco.

Cara Alice,
Abbiamo scritto un libro e fatto un docufilm sulla tua storia. Mamma ha persino accettato che ti tatuassi su un fianco quella scritta lunga e liberatoria…dodicidue… perché quello lo consideri il giorno della tua seconda venuta al mondo.

Cara Alice,
non dirmi mai più grazie, mai più.
Avevi solo bisogno di trovare la persona giusta che fosse disposta ad accogliere la tua sofferenza.
Sono io che ringrazio te. La tua storia, il nostro incontro e quello che siamo oggi, valgono una vita di lavoro, regalano un senso a tutto ciò che faccio da anni.

#Dodicidue. Data indimenticabile per il resto delle nostre vite ❤️