In molti anni di giornalismo (inevitabilmente) le foto importanti sono tante, ma è nel cassetto che preferisco conservarle. Questa con la Presidente della Camera voglio però mostrarvela, perché mi aiuta a credere un po’ di più in futuro meno disonesto. Noi italiani non siamo bella gente (almeno in larga parte), il raggiro della regola è la prima delle nostre regole, se un ragazzo invia un CV a qualsiasi ente pubblico o privato, probabilmente non riceverà mai un cenno di risposta che ne attesti almeno la dignità di esistere. La stampa è impegnata a scaricare merda sull’avversario di turno, mentre la verità rimane un concetto astratto. Il nostro è l’unico paese dove chi sogna un paese onesto è considerato un coglione. I migliori sono i ragazzi, almeno fino a quando non si rassegnano alle tristi abitudini che noi adulti gli lasciamo in eredità. Mi fermo, non procedo in questa scontata teoria del lamento. Nell’istante in cui è stata scattata la foto, la Presidente della Camera Laura Boldrini mi stava sorprendendo con parole moderne di donna coraggiosa e appassionata. Mica un comizio, mica le solite parole buttate a caso dal palco per sfamare la platea, mica il solito tono enfatico e retorico. Mi ha molto colpito ascoltarla discutere, mentre cenavamo, di persone e non di strategie politiche. Ha una grande tenacia Laura Boldrini e quando parla si rivolge all’uomo e non a un corpo elettorale. Ha coraggio, del resto aver vissuto nei campi profughi significa aver toccato con mano le parti più ruvide dell’esistenza. Ma la cosa che più mi ha sorpreso è la sua capacità di ascoltare, di seguire con attenzione un ragionamento qualsiasi e magari di trarne un insegnamento. Non ho mai incontrato un politico così poco politico. Insomma, sono stato contento di avere conosciuto Laura Boldrini. E sapete un’altra cosa? Non conosco neppure il suo partito di appartenenza. Le ideologie che generano giudizi precotti non mi appartengono per definizione, preferisco giudicare le persone e non i simboli elettorali. Spero che questa donna possa fare qualcosa per il nostro paese, io intanto continuo a lavorare cercando di parlare di bella politica e di speranza, ma è quel maledetto filamento del DNA truffaldino che bisogna estirpare. Noi italiani non abbiamo la cultura dell’onestà. Per questo Angelo Vassallo è stato un pensatore importante. Ogni sua azione da Sindaco e da cittadino partiva dal rispetto delle regole. Quelle che calpestiamo, quelle che esistono solo quando sono gli altri a sconfinare, quelle che riempiono la bocca di giullari e cialtroni. Per abbattere una casa abusiva basta una ruspa, per annientare una mentalità marcia occorrono anni e anni. La strada è lunghissima, speriamo sia quella giusta.