Nel mondo dove esiste solo ciò che appare, ho la sensazione che si sia formata spontaneamente una nuova categoria di eroi. Quelli invisibili, quelli dei piccoli gesti, delle cose minime che non fanno notizia e non portano direttamente in tv.
Ho visto per strada un signore raccogliere una lattina da terra e quindi gettarla nel cassonetto della differenziata. Ha poi ripreso la sua passeggiata senza cercare con gli occhi l’ammirazione di una qualche platea. Un’azione minima eppure di una grandezza infinita. Il dare, senza ricevere in cambio alcun genere di ricompensa. Neppure una pacca sulle spalle, un encomio, un trafiletto sul giornale locale. È un universo prezioso ed invisibile che esiste, si muove quotidianamente in sordina e trova del tutto naturale comportarsi così. C’è chi decide di dedicare un tempo anche minimo a qualche forma di volontariato. Nulla di eclatante o di emozionante, perché a volte volontariato significa confezionare scatoloni con viveri o guidare un pulmino o fare compagnia ad un anziano.
Sapere che queste non-notizie fanno comunque parte della nostra realtà, ci aiuta ad essere più obiettivi, a contrastare, seppur minimamente, la fetida ondata di negatività che ci piomba addosso ogni volta che accendiamo il televisore. I nuovi eroi non compiono imprese epiche, ma devono la loro grandezza alla capacità di dare un senso compiuto alle sfumature.
Tutto ciò richiede uno sforzo titanico, perché raccogliere una lattina da terra e gettarla in un cassonetto significa agire e le azioni costano fatica fisica e soprattutto mentale. Anche fare bene la raccolta differenziata in casa è difficile. Chi non l’ha mai fatta, inizialmente pensa che tutto ciò assomigli ad un ulteriore appesantimento della propria esistenza, invece è solo una questione di abitudine, di stili di vita. Questo non è un invito a provare, perché sarebbe sin troppo banale; è semplicemente un prendere atto che questo mondo parallelo esiste. Agisce in nostro nome ed è ossigeno puro per l’umanità.