Nella sterminata prateria di giornalisti, presentatori, presentatori giornalisti, conduttori, cialtroni, rifatte, mignotte, mignotte rifatte, che conoscono quattro parole (in croce dovrebbero finirci loro e non le 4 parole) buone per tutte le stagioni, una serata con Alessandro Bergonzoni assomiglia ad un’abbuffata d’intelligenza, una tavola colorata dove neppure i piatti sono piatti ed i bicchieri sono tutti mezzi pieni. E mentre io dialogo con uno dei miei attori preferiti, qualcuno in tv starà dicendo “Benvenuti nella splendida cornice di Taormina”, consegnando un premio inventato tanto per darlo, un politico affermerà di fronte a un mazzo di microfoni tristi “abbiamo bisogno di ritrovare coesione per superare questo difficile momento” ed un allenatore sudato urlerà “il merito della vittoria non è il mio ma di tutta la squadra”. Sentitevi canna e fate da filtro, non regalate il vostro cervello a questi sterminatori di pensieri. Rivalutiamo la nostra vecchia maestra elementare che ci faceva scrivere i pensierini, che poi sono diventati pensieri, che poi sono diventati angosce, incazzature e voglia di non scrivere più niente. Torniamo ai pensierini, ripartiamo da lì.
Nei pensierini descrivevamo il cielo, il gatto, una gita.
Ripartiamo da lì, da dove nascono i sogni. Non dai talk show televisivi, dove con i loro ingombranti culi siedono i protagonisti del circo più triste del mondo.
Caro Alessandro Bergonzoni, che piacere conoscerti e dialogare con te e che piacere, lasciatemelo dire, ricevere i tuoi complimenti. Ci si annusa tra umani, e quando s’intuisce che nessuno di noi guarda Vespa o Quarto Grado, ci si abbraccia come facevano i partigiani in tempo di resistenza. Ahhhh! Maestro Bergonzoni, ti saluto col tuo metro che è molto più lungo di un metro, promettendoti che non scriverò e mai pronuncerò la fatidica frase “nella splendida cornice”, anche perchè, e scusami se sbaglio, non vorrei mai che la cornice fosse splendida ma il quadro una merda.


Luca e Alessandro Bergonzoni – l’arte d’innovare 9 settembre Forlì