Undici gennaio duemilaeundici, ovverosia 11/1/11. Bello inaugurare i miei “pensieri puliti” in una data che assomiglia ad una promessa, ad un inizio, al primo caffè della mattina o al primo metro di corsa quando fai jogging. Prima una spiegazione; “Pensieri puliti” è una parentesi trasversale che corre dalla tastiera del pc al mio sito, poi a facebook e quindi agli amici. Pensieri da condividere. Nulla di più. Una goccia dalle traiettorie impreviste. Potenza del web che riesce a portarti dove meglio crede e va bene così.
In questo giorno dove il numero uno si rincorre all’infinito e tutti ancora si scambiano “sinceri auguri per un felice 2011”, io vorrei invece raccontarvi la mia stanchezza, e vorrei che alle mie stanchezze si aggiungessero le vostre. Vorrei tessere un tappeto di stanchezze e poi passarci sopra per andare verso le cose che valgono una vita, che ci danno forza, che contengono i semi del sogno e della passione.
Beh, il mio lavoro è comunicare, allora vi dico che sono stanco dei collegamenti da Avetrana, sono stanco dei telegiornali che parlano solo di tragedie, sono stanco degli equilibri di Governo, di minoranze/maggioranze/coalizioni e della bulimia di parole che ci vomitano addosso senza ritegno. Sono stanco di chi ha inviato auguri di Natale in fotocopia e di chi ha appeso Babbo Natale fuori dal balcone. Sono stanco della nebbia e del ghiaccio sul parabrezza. Sono stanco del semaforo della Penna (a Senigallia) che è sempre rosso. Sono stanco della pubblicità nella cassetta delle lettere. Sono stanco di chi nei ristoranti urla e di chi sorpassa sulla corsia d’emergenza. Sono stanco dei Vip, dei locali alla moda e della gente giusta, sono stanco dei telefoni che squillano in treno e sono stanco di chi getta frigoriferi nei fossi e pacchetti di sigarette dal finestrino. Sono stanco di Bruno Vespa, di Pippo Baudo, di Emilio Fede, di Maurizio Costanzo, di Michele Santoro, di Maria De Filippi e di tutti quelli che occupano la tv come fosse un Liceo. Sono stanco di Cassano, di chi parla di Cassano e di chi parcheggia in doppia fila. Sono stanco di frequentare chi non ha una passione. Sono stanco della gente che non comprende l’ironia e di quelli che parlano troppo. Sono stanco delle battute mediocri, delle catene di Sant’Antonio e delle voci registrate che ti dicono quale tasto digitare. Sono persino stanco di chi dice di essere stanco… ed è per questo che (senza offesa) mi fermo qui.

Luca